Avete letto bene. So quello che dico e lo ripeto. “Non devi fumare perché fa male” è una frase idiota. Così come è idiota dire, che so, “non nascere perché dopo muori e ci rimani male”, o “non diventare povero perché dopo non puoi comprarti le cose”. E parlando, piu in generale, del problema droga, sostenere che lo possiamo combattere insegnando ai ragazzi che la droga fa male, rivela una ingenuità totale riguardo l’argomento.

Il bambino capisce bene gli insegnamenti del tipo “non toccare il fornello sennò ti bruci”, perché non ha ragione di toccarlo. Non ne ottiene alcun vantaggio. Per la droga è diverso. Il ragazzino viene a conoscenza dell’esistenza delle “droghe”. Siano esse l’alcol, il tabacco o quelle illegali. Chiaramente, un ragazzino è un contenitore vuoto di concetti ed esperienze. Non sa cosa siano queste droghe. Gli viene detto che non deve toccarle perchè è illegale e perché fanno malissimo. Però vede che moltissime persone usano quelle sostanze, e alcune di loro sembrano stare bene. Quindi vuole capire, e ipotizza questa spiegazione: “quelle sostanze sono piacevoli ma danneggiano la salute”. Il problema droga nasce qui. L’essere umano ha il terrore di non riuscire a spiegare la realtà che ha di fronte. Quali sono le cose che piu ci terrorizzano? Quelle che non sappiamo spiegare, non possiamo controllare o vanno contro i nostri schemi logici. Tipo un oggetto inanimato che prende vita. Per cui siamo sempre portati a formulare delle spiegazioni, spesso molto semplici, immediate e schematiche, e ovviamente sbagliate. Infatti, applichiamo questo schema anche al cibo “non mangiare le merendine, sono buone, però fanno male”. Questo schema della bilancia, che ha su un piatto il piacere e sull’altro la salute, è un modello di pensiero che ci accomuna tutti. Il problema è che è profondamente sbagliato, ed è la causa principale di tutti i nostri mali.

Torniamo al nostro ragazzino. Questa convinzione della bilancia lo accompagnerà in tutta la sua crescita, ed ogni sua nuova esperienza sarà vista in questa ottica, rafforzandola e creando uno schema globale di visione della realtà quasi impossibile poi da modificare.

Io quando fumavo ero bombardato di messaggi negativi, ma se provavo a smettere dopo poche ore ero infelice. E mi dicevo “ma se devo stare cosi meglio morire qualche anno prima, cosa vivo a fare se devo soffrire?” Ed avevo perfettamente ragione, non ero io ad essere sbagliato. Semplicemente nessuno mi aveva mai aiutato ad affrontare il vero problema.

Tornando al nostro ragazzino, nessuno gli ha mai dato una visuale alternativa, andando ad affrontare la vera questione, ossia: “ma questa sostanza quale effetto positivo ha?” Le risposte sono del tipo: “le droghe fanno male, fine”, oppure “sei un vizioso, immorale, cerchi il piacere facile con la droga”. Bene, ditemi voi come fa questo ragazzo a non sviluppare la convinzione che la droga sia un qualcosa di piacevole, che ti toglie qualcosa ma anche che ti da qualcosa. E ripeto, non è una informazione, che si puo apprendere e modificare con una frase che ti viene detta in modo immediato. E’ una convinzione che modifica negli anni il tuo schema logico globale.

A questo punto l’unica speranza che ha questo ragazzo di non diventare un drogato è quella di non venire mai a contatto nel modo giusto con la sostanza, perché è terrorizzato dai danni che potrebbero colpirlo o perché gli viene fisicamente impedito. Questi sono i due fondamenti dell’approccio proibizionista, che trova d’accordo quasi tutti, a parte i drogati. La cui unica preoccupazione è quella di dire che le canne non fanno male e che comunque bisogna rispettare la loro libertà. Ma di libertà non si tratta, perché drogarsi non è una scelta.

Il non drogato invece, si sentirà superiore e piu intelligente di chi si droga e questa soddisfazione lo conforterà. E’ ridicolo sentirli denigrare i drogati “hai visto come si riducono? Ma sono proprio scemi, sono masochisti, io non ho parole. Io proprio non capisco”. Bravo, appunto, non capisci. Non sei piu intelligente di un drogato, perché in realtà anche tu non ha mai scelto. Non sai a cosa ha rinunciato, quindi sei stato solo piu fortunato.

Magari conosci, in parte, cosa hai evitato. Ma non basta il ragionamento in negativo, sul perché non devi drogarti, perché l’essere umano vorrà sempre ribellarsi al limite, è la sua natura. Non si risolve così il problema della droga. Hai voglia te di fare progetti e proclami infantili sulla “lotta alla droga”. L’unico modo per combattere il problema è capire non il perché uno dovrebbe non drogarsi, ma perché uno si droga. Cerco di parlare io a questo ragazzino. Mettiamo che sto spiegando il funzionamento di una sostanza che ha effetto sedativo.

“Vedi figliolo, questa sostanza sembra che sia rilassante e disinibente perché ti addormenta un pochino il cervello, in verità è una fregatura. Puoi ottenere un effetto simile in altri modi o prendendo questo psicofarmaco se proprio sei in preda a una crisi di panico. Ma cos’è che succede? Uno comincia a prenderla e dice “ah come sto bene” perché gli sembra di essere piu rilassato, poi c’è l’effetto placebo perché lui sa che ha preso una droga proibita, quella che prendono i suoi amici. In verità anche questo effetto illusorio passa presto, questa sostanza bastarda modifica la tua fisiologia, i tuoi gusti e le tue sensazioni, e giorno dopo giorno diventi sempre piu dipendente, mentre l’effetto positivo passa e resta solo la schiavitù. E anche se la sostanza è potente e riesce in qualche modo ad aumentare effettivamente i tuoi recettori del piacere, poi questi perdono sensibilità e dopo stai peggio, anche aumentando le dosi. Tanto vale smettere. E non è vero che ci sono terribili crisi d’astinenza. Senti fastidio qualche giorno ma poi sei libero. Basta seguire un percorso psicologico di riabilitazione mentre ti stai ancora drogando. E alla fine ti liberi anche della dipendenza fisica.

Ecco, notate che in tutto questo discorso non ho fatto neanche un accenno ai danni della droga, cosi come se ne parla comunemente. Bisogna spiegare cosa sono le sostanze, una per una, tutte, perché e come uno ci casca dentro e perché sia in fondo una cosa inutile e si stia meglio senza. Non dirgli che fa male, anzi, questo dirglielo in aggiunta, se proprio te lo chiede lui. Lasciare che il danno della droga sia solo una conseguenza logica.

Purtroppo questa cosa non credo verrà mai fatta, siamo realisti, è troppo complicato. E poi mancherebbero totalmente gli insegnanti. Forse qualche ex drogato che ha capito questo meccanismo potrebbe essere utile.

Ma comunque, che ci si arrivi o meno, di sicuro il punto di partenza non è la cosidetta “lotta alla droga”, ma il controllo del fenomeno, partendo dalla totale depenalizzazione e controllo da parte degli enti sanitari statali, e soprattutto il suo “smontaggio”. La droga sarebbe l’ora di cominciare a smontarla. Toglierla da quell’empireo misterioso, criminale, immorale in cui è. I problemi non si risolvono nascondendoli, illudendosi che non esistano, ma cercando di capirli.

Se c’è un fiume che ogni tanto va in piena e spacca tutto quello che trova sul suo corso, vi sembra logico dire che il fiume è cattivo, che dobbiamo lottare cercando di fermare l’acqua con le mani usando tanta forza di volontà e non importa se muoriamo tutti?

No! Non costruire case dove sai che passa il fiume, fai una mappa del suo percorso, ti segnati i periodi di piena su un calendario, e magari sfrutta la sua potenza piazzandoci dei mulini.

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