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Mezzanotte è gia domani

2010-09-06

Questo è un caso da seguire con molta attenzione, ed è la cronaca fedele dello svolgimento di una causa civile.

Spiegazione preliminare

L'amministratore di un condominio convoca una assemblea per, poniamo ad esempio, martedì alle 19:00.

Questa assemblea è valida con l'intervento di tanti condomini che rappresentino i due terzi del valore dell'intero edificio e i due terzi dei partecipanti al condominio.

Se a questa prima convocazione non si presenta un numero sufficiente di condomini, viene convocata una seconda assemblea in seconda convocazione. Questa deve essere convocata in un giorno successivo alla prima, e a non oltre dieci giorni di distanza.

Perchè la assemblea di seconda convocazione sia valida e possa svolgersi, stavolta non ci vuole due terzi ma un terzo, ossia la metà di prima.

In molti condomini quindi usa andare direttamente alla seconda convocazione disertando la prima. Alcuni amministratori, per essere sicuri che alla prima convocazione non si presenti nessuno, sono soliti fissarla per un orario scomodo, tipo la sera tardi.

Il caso

Al termine di una assemblea, viene presa la decisione di passare dal riscaldamento centralizzato a quello autonomo, con la costruzione di un certo numero di canne fumarie cui attaccare li scarichi delle caldaie. Uno dei condomini si sente danneggiato da questa decisione, perchè alcune di quelle canne (in acciaio inox) saranno innalzate sul suo terrazzo privato panoramico, abbassando il prezzo dell'attico di alcune centinaia di migliaia di euro.

Preso quindi in esame il regolamento condominiale e i verbali, nota questo particolare: la prima convocazione era per le 24:00 di giovedi, e la seconda per le 18:30 di venerdi. Quindi, la seconda non è in giornata successiva ma è nello stesso giorno della prima. Infatti, l'assemblea di prima convocazione dovrebbe iniziare e svolgersi quando è già venerdi. Come si fà sennò a stabilire cosa significa "in giorno successivo"? Un qualche criterio ci deve essere, non si può fare a caso. E infatti, il giorno successivo inizia proprio a mezzanotte. Per chi ha dei dubbi, pensi al capodanno, quando alle 24.00 si stappa lo spumante e siamo già nell'anno nuovo.

La causa viene persa. Il giudice stabilisce che per 24.00 si intende ancora giovedi quindi la convocazione e valida. Memorabile la seguente delirante frase dell'avvocato del condominio: forse [nome ricorrente] appartiene a quella scuola di pensiero per cui il nuovo millenio inizerà il primo gennaio del 2001.

Incuriosito dal caso, una volta postai la questione su un forum di avvocati. Ebbene, molti di loro risposero che era una questione del "sesso degli angeli", e che si, le 24.00 appartengono ancora al giorno prima. Uno addirittura rispose fanno cos? anche nel mio condominio e non c'? mai stato nessun problema. Solo una brillante avvocatessa capì la questione e mi rispose che questo ? un trucco che usano gli amministratori per evitare la prima convocazione, e che ovviamente la convocazione non è valida.

Lascio a voi le vostre personali conlcusioni. Il caso mi interessa non tanto dal punto di vista legale, ma da quello psico-sociologico, in quanto offre molti interessanti spunti.

Dove ha sbagliato il giudice?

Il merito della questione non era quello di stabilire se l'istante della mezzanotte appartiene al giorno prima o al giorno dopo. Se vogliamo essere fiscali, essendo l'istante di demarcazione tra i due giorni, esso appartiene ad entrambi. Quindi è lecito considerare le 24:00 come ultimo istante di giovedì, che coincide con le 0:00, che è il primo istante di venerdì. Così come il cartello che indica la fine di un comune ha sull'altra faccia l'indicazione dell'inizio di quello limitrofo. Ma allora, se convocassimo la seconda convocazione alla 0.00 di venerdi sarebbe lecito? Sarebbero due convocazioni contemporanee ma lecite? La questione sul 'sesso degli angeli', la fa chi convoca l'assemblea alle 24.00 precise.

Tornando all'esempio dei comuni limitrofi, poniamo il caso che Firenze e Sesto Fiorentino si mettano daccordo per costruire due discariche, una per comune. Firenze costruisce una gigantesca discarica tutta all'interno del comune di Sesto Fiorentino, ma mette il cancello di ingresso sul cartello di confine tra i due comuni. Tu sei il sindaco di Sesto, fai causa e il giudice ti dà torto, dicendo che la discarica si trova nel comune di Firenze, così come era stabilito. Tu come reagisci?

Cari giudici, non state analizzando il fotofinish della finale olimpica dei cento metri, non è l'istante che conta. Conta il fatto che bisogna nella pratica convocare un'assemblea, e questa assemblea deve svolgersi. E non puoi convocare e fare svolgere un'assemblea di giovedi, se la convochi quando è già venerdi!

Al limite, uno la prima assemblea la convoca alle 23:30. Non c'è nessuno? Buonanotte e ci rivediamo domani alle 19:00. Anche se potrebbe anche far passare almeno 24 ore tra una e l'altra, visto che ci sono dieci giorni di tempo. Non suona un poco come una presa in giro convocarla proprio all'ultimo istante?

Ultima domanda aperta rivolta ai signori togati: come si stabilisce, in modo inequivocabile, se due assemblee si svolgono in giorni diversi o nello stesso giorno? A occhio?

Abbiamo qui uno sviamento del problema, che non è l'istante temporale, ma la pratica necessità di iniziare e svolgere l'assemblea.
Inoltre vienetotalente rovesciata la colpa: è l'amministratore a convocare per le 24.00 esatte, è lui che a messo in ballo in modo truffaldino l'istante della mezzanotte, non il povero condomino che ha giustamente impugnato l'assemblea!
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